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L'ESSERE UMANO E' IL CULMINE DELLA CREAZIONE
Lo dice la Bibbia, lo conferma la scienza. Ma non si può dire
di Enzo Pennetta

Quello che tutti comprendono intuitivamente è confermato dalla ricerca scientifica: l'essere umano è davvero una realtà a parte.
Ma non si può dire per motivi ideologici. Questo emerge da un articolo su Le scienze di Novembre.
E' molto diretto il Prof. Kevin Laland di biologia comportamentale ed evolutiva dell'università di St. Andrews in Scozia, le sue parole non ci girano intorno: siamo unici tra i viventi ma non si può dire per timore di favorire una visione religiosa.
"E' curioso notare come gli scienziati meglio qualificati per valutare questa affermazione sembrino spesso restii a riconoscere l'unicità diHomo Sapiens, forse per paura di rinforzare l'idea dell'eccezionalità dell'essere umano portata avanti nelle dottrine religiose."
Una frase posta in apertura e quindi particolarmente rilevante, una dichiarazione che mostra ancora una volta come la scienza sia condizionata da preconcetti ideologici che stabiliscono i limiti di quello che si può dire o no. Il mondo scientifico della modernità ha un'ossessione, quella di confrontarsi continuamente con la religione, tanto da accettare che vengano nascosti risultati e aspetti ritenuti a torto o a ragione in grado di avvantaggiare in un modo o nell'altro una visione religiosa della realtà.
Ma una ricerca pura non deve avere retropensieri o condizionamenti, i risultati vanno presentati per quello che sono senza pensare alle conseguenze su l'una o l'altra visione del mondo. Censurare o spesso, autocensurare, una realtà comporta cadere in una pratica della quale vengono paradossalmente accusate le religioni, possiamo dunque dire che quando la scienza si censura si comporta a tutti gli effetti come una religione e per di più intollerante. Al riguardo ecco cosa diceva nel 2009 Massimo Piattelli Palmarini nel suo libro di critica al darwinismo (passaggio riportato in "Inchiesta sul darwinismo – 2011):
"-Bisogna scegliere tra fede in Dio e fede inDarwin; e se si vuole essere umanisti laici, meglio optare per la seconda.- Così ci dicono. […] Entrambi ci proclamiamo atei - completamente, ufficialmente, fino all'osso e irriducibilmente atei."
Un'antiabiura atea veniva ritenuta necessaria per poter parlare di darwinismo, ma neanche questo salvò Piattellli Palmarini da una reazione violentissima dell'ambito darwinista.
Così come il timore di favorire una visione religiosa tiene ostaggio la teoria dell'evoluzione impedendole di superare il darwinismo, allo stesso modo lo studio antropologico viene sterilizzato per lo stesso timore impedendo di comprendere meglio e liberamente cosa sia l'essere umano.
Il mondo scientifico evoluzionistico si comporta come quei moralisti che ossessionati dal sesso lo vedono ovunque, non lo praticano loro e non vogliono che lo pratichi nessun'altro, così allo stesso modo i mastini del darwinismo sono ossessionati dalla religione, la vedono ovunque, la sentono impura e vorrebbero che nessuno la praticasse.
Per poter finalmente "credere allegramente" che l'essere umano sia speciale, diverso dagli altri esseri viventi, si dovrà prima liberare la scienza dai censori che la tengono in ostaggio e cioè i cani da guardia della religione fai da te (i creazionismi antiscientifici) e quelli dell'anti-religione dell'ateismo (che è esso stesso un atto di fede). Queste visioni non hanno posto e non devono averlo nelle affermazioni della scienza.
L'essere umano ha una sua eccezionalità che va ancora compresa pienamente, e questo va riconosciuto, la religione non c'entra niente.

 
Fonte: Sito Critica Scientifica, 12/11/2018