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IL SOLE TESTIMONIA L'ESISTENZA DI DIO CREATORE
La conoscenza della natura porta inevitabilmente ad apprezzare l'azione creatrice di Dio
di Umberto Fasol

La vita in generale e la vita umana sono emerse per caso? Anche soltanto considerando il sole, protagonista dell'estate, ci rendiamo conto che le condizioni necessarie per ospitare la vita sulla terra richiedono una "regia". Chiediamoci ad esempio: come fa la Terra a rimanere sospesa nello spazio? Si può rispondere: sta sospesa grazie alla forza di gravità esercitata dal Sole. Ma questa risposta, pur corretta, non dice tutto: esaminiamo anche solo un piccolo particolare dell'universo come il nostro sistema solare e cerchiamo di renderci conto della complessità dei fenomeni che sono posti in essere per consentire la nostra vita.
Un po' di numeri
Parto con i numeri: il sole si trova a 150 milioni di km dalla Terra ed ha una massa gassosa così grande da poter contenere il nostro pianeta circa 333.000 volte. Il Sole ha un raggio di circa 700.000 km (quello della Terra è poco più di 6.000 km) ed è costituito per intero da una massa gassosa a base di idrogeno, con una piccola quantità di elio nel centro e tracce di una sessantina di altri elementi chimici negli strati più esterni. Rimane insieme per opera della forza di gravità, che è quella proprietà attrattiva della materia per cui essa rimane compatta, anziché disgregarsi nello spazio. Siamo di fronte ad una stella enorme, anche se piccola rispetto alle dimensioni medie delle stelle del firmamento, difficile da concepire per la nostra mente, tarata su dimensioni più modeste. Ma c'è un altro dato ancora più impressionante e riguarda l`attività quotidiana del Sole, la fusione termonucleare che avviene nel suo a nucleo, dove la temperatura di milioni di gradi consente a quattro atomi di idrogeno di concentrarsi in un unico atomo di elio liberando nello spazio l'energia, che poi raggiunge anche la Terra e consente i movimenti atmosferici, la fotosintesi clorofilliana e in generale il riscaldamento dell'aria e del suolo necessari ai viventi. Ogni secondo si stima che nel centro del sole 600 milioni di tonnellate (sì, milioni di tonnellate) di idrogeno si convertano in altrettanti milioni di tonnellate di elio. Con uno scarto di 4 milioni di tonnellate, che è il famoso "difetto di massa", ovvero quella quantità di materia che si sottrae alla reazione perché si trasforma in energia elettromagnetica: la luce e il calore che si irradiano dalla stella. Einstein aveva previsto questa possibilità, per la materia, di trasformarsi in energia, con la ua celebre equazione che mette in relazione le due grandezze con la velocità della luce nel vuoto (Energia = massa x la velocità della luce, al quadrato).
Esercita proprio l'attività che serve ai viventi
Quello che colpisce di più è la quantità smisurata di gas che deve essere presente nel sole per consentirgli di fare luce, a beneficio dei viventi, in maniera stabile e continuativa, ogni giorno dell'anno, al ritmo appena descritto. Se poi consideriamo che il sole fa luce da circa cinque miliardi di anni e che ha combustibile sufficiente per almeno altrettanti anni, non possiamo accontentarci di dire che "esiste la forza di gravità". Siamo di fronte ad un fenomeno di dimensioni che non sono alla portata della nostra comprensione. La sua esistenza e le sue reazioni termodinamiche sono una finestra aperta sul mistero dell'universo e della nostra condizione umana, perché suscitano le domande di senso che ci caratterizzano: perché esiste e accade tutto questo che vedo intorno a me e per me? Infatti, solo una stella capace di bruciare 1'idrogeno in modo stabile per miliardi di anni avrebbe potuto promuovere lo sviluppo della vita su un pianeta come il nostro, collocato ad una distanza idonea sia per non fondere sia per non congelare: Infatti, la vita ha tempi lunghi ed è "delicata", ovvero è sensibilissima alle minime variazioni ambientali. Ci si pensa poco, ma questo è il vero motivo per cui il Sole ha una vita cosi lunga; gli animali, i vegetali e lo stesso uomo hanno bisogno di una fonte di calore e di energia che non cambi di intensità e che sia duratura nel tempo. E solo la vita dell'uomo, immagine di Dio, dà un senso compiuto all'esistenza di tutto ciò che vediamo, compresa l'attività solare. C'è un altro particolare della funzione del sole che spesso non consideriamo. Il sole è alla base della formazione del suolo della crosta terrestre: il suo calore esercita un'azione modellante su tutte le rocce della superficie del pianeta, sia innescando il ciclo dell'acqua con le conseguenti piogge, necessarie per dissetare i viventi, sia disgregando in modo diretto le rocce. I detriti che conseguono a questa erosione, nel corso di milioni di anni vengono portati a valle o al mare dai torrenti e dai fiumi, generando nuove rocce sedimentarie come il calcare. Grazie a questo movimento i minerali vengono rimossi dalle rocce che li contengono e immessi in circolo nel terreno rendendolo fertile e adatto alla vita: le piante prosperano attraverso lo sfruttamento della luce solare (fotosintesi clorofilliana) ed avviano così il primo anello della catena alimentare, ma non potrebbero farlo senza affondare le radici in un suolo che è stato arricchito di sostanze importanti attraverso la dinamica delle acque e dei fanghi che trasportano. Infine, se il moto di rivoluzione della terra intorno al sole cessasse la terra per attrazione precipiterebbe sul sole. Se invece cessasse l'attrazione solare. la terra si perderebbe negli spazi siderali. Il che accadrebbe anche se l'orbita terrestre fosse troppo ampia, mentre se fosse troppo piccola verremmo inceneriti dal sole. In conclusione: a partire dalla scuola dovremmo considerare lo studio della realtà naturale come un'occasione stupenda per alzare lo sguardo e leggere il mondo come un simbolo. La materia non è opaca, maè piuttosto una realtà eloquente, un vero e proprio "linguaggio di Dio", il quale usa stelle, animali e paesaggi come codici comunicativi . Il sole ne è uno splendido esempio: la natura oggi viene considerata come una cosa puramente meccanica, mentre è fondamentale riscoprire che essa è "Creazione di Dio che parla a noi" (Benedetto XVI, 27.5.2010, discorso alla CEI.

 
Fonte: Il Timone, settembre-ottobre 2016 (n.156)