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EUTANASIA, IN FRANCIA UN ALTRO PASSO VERSO IL BARATRO
In Francia, la rete di associazioni pro life Soulager mais pas tuer (lenire senza uccidere) ha protestato a Parigi mercoledì scorso per il concreto passo avanti che il paese sta compiendo nell'introduzione dell'eutanasia.
da Notizie Pro Vita

E' stata infatti varata la proposta avanzata dal deputato socialista Alain Claeys e dal collega neogollista Jean Leonetti, che promuove il diritto dei pazienti «a una sedazione profonda e continua» in caso di male incurabile e «con prognosi infausta a breve termine». Il termine usato, "pronostic vital engagé", si riferisce comunque a un'ampia gamma di possibilità, molto più vasta e vaga della condizione di "malato terminale" in senso stretto. In concreto si auspica la somministrazione di un'anestesia farmacologica non solo ai malati terminali veri e propri, per "aiutare a morire", anche arrestando l'alimentazione e l'idratazione del paziente.
Insomma si ammette la liceità dell'intenzione esplicita e irreversibile di provocare la morte, confondendo, o cancellando, di fatto il confine fra eutanasia e sedazione profonda.
Hollande ha dichiarato che «il voto di questa legge rappresenterà un grande progresso».
Qui in Italia, i soliti cultori della morte, Radicali in testa, Napolitano e Boldrini al seguito, da tempo auspicano anche da noi l'eliminazione del problema dei malati e degli anziani con stile nazista "ActionT4". Già gira lo spot pubblicitario con tutte quelle belle facce note, sapienti e intelligenti , serie e serene che invocano il "diritto umano" di morire. Quindi possiamo dire che l'Italia seguirà a ruota il bell'esempio progressista dei cugini francesi.
A nulla serve, evidentemente la deriva inarrestabile che ha preso l'eliminazione dei malati con o senza il consenso loro e dei loro familiari, in paesi come Belgio e Olanda.
Sta a noi vigliare per impedirlo. Sta a noi PARLARE in ogni luogo della dignità della morte e selle cure palliative secondo natura e secondo il principio dell'intangibilità e dell'indisponibilità della vita propria e altrui.

 
Fonte: Notizie Pro Vita, 09/12/2014