Amici del Timone n�37 del 14 novembre 2014

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1 SENTINELLE IN PIEDI: GRANDE SUCCESSO PER LA TERZA VEGLIA A SIENA
Scende ancora in Piazza del Campo il popolo che difende la famiglia naturale e proclama il diritto dei figli ad avere un padre e una madre (VIDEO della veglia)
di Direttivo Sentinelle in Piedi Siena - Fonte: Il Cittadino Oggi
2 ANCHE MANU CHAO SA CHE SERVONO UNA MADRE E UN PADRE
Profezia o semplice ragionevolezza nelle parole di una canzone
di Carlo Bellieni - Fonte: Avvenire
3 UN'EPIDEMIA E' IN CORSO NEL MONDO OCCIDENTALE
Si tratta della sterilità, ma invece di curarla si inventano nuovi diritti
di Carlo Bellieni - Fonte: Avvenire
4 PAOLO VI, UN PAPA CORAGGIOSO CON L'ENCICLICA HUMANAE VITAE
In una intervista, il libro che racconta la nascita di questa importante pagina dui Magistero
di Renzo Puccetti - Fonte: Zenit.org
5 PERCHE' QUELLA DELL'ETEROLOGA E' UN'ILLUSIONE COSTOSA
Angelo Francesco Filardo, presidente della Federazione Regionale dei Centri di Aiuto alla Vita e del Movimento per la Vita dell'Umbria, solleva obiezioni circa l'efficacia e la sostenibilità economica della pratica
Fonte: Zenit
6 IL PAGAMENTO DELLE SPESE DELL'ETEROLOGA: IL BUON AMMINISTRATORE DEVE RESTARE LUCIDO DAVANTI AGLI SLOGAN
Anche l'Espresso scrive che fa bene Maroni a negare i fondi pubblici
di Luigi Santambrogio - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
7 IPOCRISIA SUL SUICIDIO: SE E' UN ATTO DI LIBERTA' PERCHE' VA PREVENUTO?

Fonte: UCCR online
8 IL CICAP DICE CHE IL MIRACOLO DI SAN GENNARO E' UN FALSO, MA NESSUNO L'HA ANCORA DIMSTRATO, ANZI!
La vera scienza non dovrebbe essere ideologizzata, ma affermare solo teorie provate
Fonte: UCCR online
9 DUE ''MAMME'' LESBICHE PRETENDONO CHE IL LORO BAMBINO DI 6 ANNI SIA TRATTATO COME UNA BAMBINA
In quella scuola cattolica (!) il preside ha informato gli insegnanti che chi tratterà il bambino come un maschio sarà punito
di Benedetta Frigerio - Fonte: Tempi

1 - SENTINELLE IN PIEDI: GRANDE SUCCESSO PER LA TERZA VEGLIA A SIENA
Scende ancora in Piazza del Campo il popolo che difende la famiglia naturale e proclama il diritto dei figli ad avere un padre e una madre (VIDEO della veglia)
di Direttivo Sentinelle in Piedi Siena - Fonte: Il Cittadino Oggi, 6 Ottobre 2014

Davvero emozionante Piazza del Campo al crepuscolo con più di cento persone (130 senza contare i bambini) che, silenziosamente in piedi a distanza di due metri l'una dall'altra con ciascuna un proprio libro in mano segno di amore per la diversità e vera apertura culturale, hanno riempito la parte bassa del Campo di Siena proprio davanti all'orifiamma di San Bernardino orientati tutti verso il Comune.
Originalità senese che ha potuto godere di una veglia serena, a differenza delle altre città dove episodi spiacevoli di intolleranza, violenza verbale e fisica, hanno impedito alle Sentinelle in Piedi di poter esprimere liberamente ciò che pensano. Un pensiero che fa paura proprio a chi dietro slogan apparentemente innocui, nasconde volontà totalitarie che mirano a creare un nuovo regime culturale che vuole una società disumana che allontana l'Uomo e la Società dal diritto naturale.
Di questi episodi di intolleranza e violenza sarà chiesto conto dal coordinamento Nazionale al Ministro dell'Interno perché è inaccettabile che città come Pisa abbiano avuto cento sentinelle aggredite da oltre 300 contestatori, molti dei quali provenienti dai centri sociali e gruppi di estrema sinistra, con solo 5 agenti a sorvegliare una situazione pericolosissima che poteva in qualsiasi momento sfociare in tragedia.
A Siena invece i contestatori, a parte tre giovani ragazze che hanno civilmente dialogato con i portavoce delle Sentinelle come si fa in un confronto democratico, non ci sono stati.
Un plauso alla Questura e alle Forze dell'Ordine che con la loro presenza discreta e al tempo stesso efficace hanno probabilmente scoraggiato "alzate di ingegno" da parte dei movimenti LGBT.
Quest'ultimi, il Movimento Pansessuale Senese e l'ArciGay, avevano ottenuto il loro spazio in Piazza Salimbeni con il patrocino del Sindaco Valentini e la "sponsorizzazione" di Siena2019 e là sono rimasti senza violare le indicazioni del Questore.
Forse proprio l'approssimarsi della decisione finale sull'attribuzione del "premio europeo" ha portato i contestatori LGBT a più miti consigli e ad abbassare i toni della contestazione: sì perché un altro episodio di intolleranza avrebbe chiaramente affermato la chiusura culturale e l'antidemocraticità dei governanti della nostra città.
Dispiace constatare ancora una volta l'atteggiamento equivoco e parziale delle istituzioni senesi, del Sindaco in particolare, che non ha perso tempo e ha dato immediatamente la propria personale adesione al "Girotondo Pansessuale", che fra le altre aveva anche il patrocinio di #Siena2019, mentre per le Sentinelle, oltre alle multe per l'uso del megafono, risulta impossibile avere anche solo la disponibilità delle sale comunali.
Incongruenze che avranno sicuramente spiegazioni formali e regolamentari, ma che dimostrano che le Istituzioni a Siena hanno due strade ben diverse: una per gli amici e una per i nemici, e non vi diciamo dove ci hanno collocato.
Tornando alla veglia, al di là delle reali ragioni di opportunità politica che hanno evitato azioni di disturbo da parte dei pansessualisti, ci riempie di gioia aver visto persone nuove, visi di tutte le età motivati e determinati, aderire a questo movimento di popolo che sta lentamente ma costantemente crescendo.
Il nostro silenzio, che scatena l'intolleranza e la violenza di alcuni, sta risvegliando le coscienze di molti.
Le nostre veglie stanno sollecitando la riflessione di buon senso e ragionevolezza di coloro che contrappongono allo slogan "il diritto al figlio" la più concreta affermazione "i diritti dei figli": laddove invece di considerare il bambino come una cosa su cui vantare diritti lo si ritiene una persona meritevole di tutela e titolare di diritti.
La battaglia va avanti con determinazione, grazie al coraggio e all'impegno personale di quei cittadini che sono scesi in Piazza del Campo Domenica scorsa e grazie a tutti coloro che in ogni momento della giornata difendono la Libertà e la Vita, discutendo e confrontandosi nei luoghi di lavoro e di incontro; perché, come ci ha ricordato Mario Adinolfi il 25 settembre a Palazzo Patrizi, non possiamo tirarci indietro, la battaglia delle Sentinelle è la battaglia della maggioranza dei cittadini che con buon senso e ragionevolezza difendono la vita e la società.
Il successo popolare della veglia di Domenica 5 ottobre ci incoraggia e ci spinge a diffondere ancora di più le ragioni del nostro "Silenzio vigile", per questo le Sentinelle hanno in programma una serie di incontri e di veglie nei prossimi mesi che non mancheranno di comunicare agli organi di informazione, con la speranza che la Stampa locale tutta voglia interessarsi al movimento delle Sentinelle che non è formato da facinorosi intolleranti o estremisti, bensì dalla gente comune, dai cittadini e dalle cittadine che si sono levati in piedi affinché la loro voce non rimanga inascoltata.

Ecco il nostro canale YouTube con tutti i video di Siena:

https://www.youtube.com/channel/UC5ieeeE1rgiAs0AQDFSVYGQ

Qui sotto il video relativo all'ultima veglia fatta in Piazza del Campo (5 ottobre 2014)


https://www.youtube.com/watch?v=LkgBMdX-1CU

Fonte: Il Cittadino Oggi, 6 Ottobre 2014

2 - ANCHE MANU CHAO SA CHE SERVONO UNA MADRE E UN PADRE
Profezia o semplice ragionevolezza nelle parole di una canzone
di Carlo Bellieni - Fonte: Avvenire, 15/09/2014

«Ho bisogno di mio padre per sapere da dove vengo / ho tanto bisogno di mia madre per mostrarmi la strada ». Oggi, secondo qualcuno, queste parole sarebbero forse da mettere all'indice dato che esibiscono i concetti 'obsoleti' di padre e madre e soprattutto evocano la distinzione dei ruoli. Chi si prepara all'ostracismo badi bene che l'autore non è un uomo di Chiesa ma nientemeno che il famoso rapper, idolo dei giovani rivoluzionari transnazionali, Manu Chao (da ' J'ai besoin de la lune'). Che non fa altro che riecheggiare la necessità di avere un padre e una madre: si so­pravvive anche senza, certo, ma è difficile sostenere che sia la stessa cosa. Le parole sono di un rapper alternativo, e basterebbe leggere cosa dicono i padri della psichiatria per chiarire i dubbi: Gustav Jung spiegava nel saggio intitolato 'L'importanza del padre nello sviluppo dell'individuo' che «una particolarità che emerge dai lavori e dalle vedute di Freud è la circostanza che il rapporto col padre sembra possedere un'importanza preponderante. Quest'importanza del padre per il carattere della psico­sessualità infantile la ritroviamo in un terreno del tutto diverso e cioè nell'ambito della ricerca sulla famiglia. Queste esperienze e nondimeno un'analisi condotta in comune col dottor Otto Cross mi hanno profondamente convinto della legittimità di quest'opinione». Per approfondire, andrebbe letta la bella antologia di lavori di vari psicologi curata da Michael I Lamb intitolata 'Il ruolo del padre nello sviluppo del bambino'.
Altrettanto chiaro è l'aspetto dell'attaccamento alla madre (vedi i lavori di John Bowlby), che ha una base non solo culturale, ma anche chimica: basti pensare alla produzione di ossitocina al momento de parto che fa scatenare il sentimento di attaccamento nella madre, poi mediato dall'affetto e dalla ragione. Si guardi anche solo all'importanza di un rapporto equilibrato figlio-madre nel superamento del complesso di Edipo. Eppure padre e madre– dopo anni di annacquamento dei ruoli – si vorrebbero far diventare definitivamente concetti fumosi, si punta a trasformare i 'genitori' in 'tutori'; si dubita dell'importanza della complementarietà uomo-donna nel crescere i figli… A poco, davanti a queste posizioni e alle derive che ne conseguono, valgono gli appelli degli psicologi sulla scomparsa del padre come rischio determinante per l'equilibrio del figlio, o i richiami della fondamentale importanza della madre nello sviluppo affettivo. Sembra che, in fatto di genitori, ogni opzione ormai sia equivalente. Farebbe bene a tutti vedere il recente film Disney ' Saving mr Banks', una rivisitazione del mito di Mary Poppins, in cui si spiega un segreto: la più celebre baby sitter della storia è venuta a salvare i bambini, ma prima doveva salvare il babbo, mr. Banks, che aveva perso il suo ruolo paterno, e anche la mamma, che aveva smarrito le sue coordinate. Mary Poppins è dunque anche una metafora di una salvezza della maternità e della paternità che la società dei consumi ha soffocato, e che ogni persona invece desidera ardentemente. Metafora disneyana si dirà; provocazione di Manu Chao, forse. O semplice profezia?

Fonte: Avvenire, 15/09/2014

3 - UN'EPIDEMIA E' IN CORSO NEL MONDO OCCIDENTALE
Si tratta della sterilità, ma invece di curarla si inventano nuovi diritti
di Carlo Bellieni - Fonte: Avvenire, 25/09/2014

Un'epidemia di sterilità percorre il mondo industrializzato. Il quotidiano Bloomberg news in settembre traccia il calo demografico Usa, descrivendo un'ipotetica 25enne felice di aver fatto crescere per un anno un bonsai, ma non ancora pronta per avere un cagnolino e «men che meno un bambino»; il Telegraph lamenta che anche gli immigrati, che finora avevano sostenuto il tasso di fertilità inglese, stanno accodandosi alla media di figli/donna dei britannici; e secondo un rapporto presentato al Parlamento locale, la Corea del Sud va verso l'estinzione nei prossimi decenni, con un tasso di 1,19 figli per donna. Anche in Italia vediamo il minimo storico: 1,29 figli/ donna secondo l'Istat, complice certo la crisi economica, ma anche una riduzione patologica di fertilità. Già, perché anche chi vuole avere un figlio oggi vi riesce con molta più difficoltà di anni addietro. La rivista Environmental international di questo mese riporta un ampio studio in cui mostra il legame tra inquinamento ambientale, traffico, e infertilità; e in maggio su Fertility and sterility un importante studio riportava che la presenza di plastiche nell'organismo nei maschi porta un calo del 20% in fertilità. Per non parlare del tasso di infertilità che cala con l'aumentare dell'età materna (per moda o per esigenze di lavoro ormai sempre più avanzata): nelle ventenni la possibilità di concepire durante un ciclo mestruale è 1 su quattro, ma cala a 1 su 5 a 30 anni per crollare a 1 su 20 dopo i 40 (dati American Society of Reproductive Medicine e ministero della Sanità canadese).
Crollano le percentuali di chi riesce a mettere al mondo un bebè, ma invece di ricercare le cause si continua a ignorare l'avanzare di un mondo inquinato e vecchio. E il ricorso alla provetta è frutto dell'illusione che «la medicina può tutto»
Il Daily Mail riporta che una coppia su sei in Inghilterra ha difficoltà a concepire.
Insomma, la società del benessere è malata di sterilità, ma invece di puntare il dito su chi non ha fatto prevenzione – e i rischi sono sotto gli occhi di tutti, basti pensare al diffondersi di pesticidi, di plastiche, di solventi, di lavori stressanti, di gravidanze procrastinate – si dà la caccia a chi vuole discutere sulle glorificazioni acritiche delle tecniche di laboratorio per concepire. Così non va: la sterilità è in crescita.
Cresce per motivi sociali o ambientali: perché si fanno figli quando inizia a diventare difficile concepire, o perché l'inquinamento genera nell'ambiente sostanze che entrano nell'organismo con una struttura simile a quella dei nostri ormoni, tanto che alla fine l'organismo gli ormoni finisce per produrli di meno con varie conseguenze, tra cui l'infertilità. E in questo clima epidemico, di coppie che arrivano alla disperazione perché non riescono a fare figli, tutto quello che vediamo pubblicizzato a gran voce sui giornali sono i mille modi di fecondazione che sono però una corsa ai ripari quando l'epidemia è già scoppiata. Ma non si parla di prevenzione. È un po' come se si volesse combattere la malaria distribuendo un po' di chinino invece di bonificare le paludi. È un modo di agire che guarda solo a correggere alcune conseguenze invece che le cause.
L'impressione è che si è più attenti a dare spazio ai cosiddetti «nuovi diritti riproduttivi» – molto di moda – piuttosto che a una seria lotta all'infertilità.
Addirittura l'eccesso nel decantare la Fiv può essere un ulteriore problema, inducendo a procrastinare la gravidanza, nell'illusione che «tanto la medicina può tutto»; tanto che la rivista Plos One recentemente pubblicava uno studio tedesco in cui si mostrava che la popolazione sottostimava il rischio che l'avanzare dell'età porta alla fertilità, e sovrastimava molto le possibilità di successo della fecondazione in vitro. Senza ricordare che anche la Fiv dopo una certa età – o in presenza di certi fattori inquinanti – ha basse possibilità. Forse tanto chiacchierare sul diritto alla Fiv è un'arma inconscia di distrazione di massa per non guardare in faccia il progressivo ammalarsi di un mondo inquinato e invecchiato, di cui la sterilità è solo un sintomo e ai cui rimedi non vuole metter mano.

Fonte: Avvenire, 25/09/2014

4 - PAOLO VI, UN PAPA CORAGGIOSO CON L'ENCICLICA HUMANAE VITAE
In una intervista, il libro che racconta la nascita di questa importante pagina dui Magistero
di Renzo Puccetti - Fonte: Zenit.org, 25/09/2014

In prossimità del Sinodo straordinario sulla Famiglia, una delle intenzioni degli organizzatori è quella di ricomporre la frattura sui temi morali ed etici avvenuta durante il Concilio Vaticano II. Di pari passo, il 19 ottobre, papa Francesco celebrerà (ha celebrato, ndr) la beatificazione di Paolo VI, il Pontefice che ha dato il via alla grande assise conciliare e che ha scritto e pubblicato l'enciclica Humanae Vitae, meglio conosciuta come il documento pontificio che si oppose all'uso delle pillole contraccettive. Molte sono ancora oggi le domande sul come e perché l'enciclica suscitò così tante critiche. Quali furono gli argomenti che vedevano alcuni vescovi e cardinali favorevoli all'utilizzo delle pillole contraccettive? Cosa c'è di sbagliato nella Humanae Vitae? E quali furono invece i meriti di quell'enciclica?
Uno dei migliori libri sul tema è quello scritto dal dott. Enzo Puccetti, "I veleni della contraccezione", pubblicato dalle Edizioni Studio Domenicano. Nel corso di alcune discussioni con l'autore, ebbi modo di esprimere la necessità di una documentazione più vasta sul tema che raccontasse nei dettagli quanto era accaduto. Puccetti ha preso sul serio la sfida. Ha letto, studiato, fatto ricerche e interviste, consultato decine e decine di testi in lingue diverse. Dopo tre anni di lavoro ne è venuto fuori un libro di 400 pagine ed oltre 800 voci bibliografiche. Il libro è così ricco di informazioni originali da diventare oggetto per un docufilm sull'ultima enciclica di Montini.
"Sembrava un'impresa proibitiva per le nostre deboli forze - dichiara il medico a ZENIT - ma evidentemente la nostra audacia è piaciuta al Cielo, perché incredibilmente tutte le porte si sono spalancate ed a breve si comincerà il montaggio di quello che ci auguriamo possa essere uno strumento al servizio della Chiesa e della verità storica".
Per saperne di più ZENIT lo ha intervistato.
D- Nel libro pubblicato dalla ESD lei racconta quanto accadde al Concilio in merito all'utilizzo o meno delle pillole contraccettive. Può dirci quale era il pensiero di Paolo VI in proposito?
R- Il Santo Padre aveva aperto la porta alla verità. In fin dei conti la pillola aveva fatto la sua comparsa nelle farmacie americane e inglesi soltanto nel 1957, la soppressione ovulatoria che induceva, simulava tremendamente il meccanismo fisiologico che si realizza durante l'allattamento, inoltre si stavano accumulando studi teologici che consideravano lecita l'assunzione della pillola a scopo terapeutico in varie circostanze. Il Papa voleva vederci chiaro, per questo consentì la discussione in Concilio e favorì i lavori di una commissione pontificia istituita nel 1963 da Papa Giovanni XXIII. Ad un certo punto però ebbe chiaro che l'obiettivo di alcuni settori che spingevano per aprire all'uso della pillola poteva ribaltare l'intera dottrina bimillenaria sulla contraccezione cambiando il concetto di legge morale naturale, invertendo la gerarchia dei beni del matrimonio, soggettivizzando la morale facendo della coscienza umana l'organo supremo creatore della verità, cancellando il concetto di tradizione come fonte magisteriale. La Chiesa che ne sarebbe uscita poteva scivolare su un crinale pericoloso, avrebbe cessato di essere la Chiesa del Signore, per essere sempre più la chiesa condizionata dai desideri egoistici degli uomini, il rischio era di avere un nuovo vitello d'oro. Avvisato di questo esiziale pericolo da un sacerdote gesuita espressamente giunto dagli Stati Uniti verso cui tutti noi abbiamo un debito immenso, padre John Cuthbert Ford, il Santo Padre comunicò ai padri conciliari che la questione della pillola veniva sottratta dalla discussione conciliare, la avocò a sé, considerando le conclusioni della commissione pontificia uno dei tanti contributi messi a disposizione per la riflessione.
D- Quali erano invece le posizioni dei Padri Conciliari e come intervenne Paolo VI per spiegare le ragioni del non utilizzo delle pillole contraccettive?
R- Il cardinale Giuseppe Siri scrisse, personalizzando molto e probabilmente in modo anche eccessivo, che al Concilio si stava assistendo ad uno scontro tra Orazi e Curiazi. Un settore minoritario, ma molto bene organizzato che sarà indicato come 'Alleanza Europea' riuscì ad avere una rappresentanza enorme nelle commissioni conciliari, con ben tre dei quattro cardinali moderatori. Le commissioni conciliari eranoi veri centri motore della redazione dei testi. A ben vedere tutto l'attacco che Paolo VI subirà nella seconda parte del suo pontificato ha a che fare con l'avere impedito il tentativo di trasformare il Concilio in un'assemblea che avrebbe stravolto la dottrina. Le principali argomentazioni sostenute per giustificare la contraccezione erano il primato e la salvaguardia del bene dell'unione degli sposi minacciata da nuovi figli. L'idea dei favorevoli alle pillole era che la nascita dei figli avrebbe minacciato l'unità della coppia. Altra argomentazione per giustificare la pillola era l'applicazione del principio di totalità agli atti umani, per cui sarebbe stato sufficiente che la relazione coniugale si dimostrasse essere aperta ai figli ma non ad ogni singolo atto coniugale. Inoltre si proponeva la totale dissociazione tra qualità morale e atti della coscienza degli sposi, come se la coscienza non avesse il bisogno e il dovere di essere rettamente formata. Il Papa volle che si svolgesse un confronto, ma chiarì bene che non vi era motivo sufficiente per potere modificare le norme già dettate da Papa Pio XII. Purtroppo molti laici, religiosi, sacerdoti e persino vescovi avevano imboccato la via che annunciava un cambiamento certo e imminente. Quando Papa Paolo VI ribadì la dottrina nell'enciclica Humanae vitae fu per loro una doccia gelata, un vero e proprio shock a cui solo in pochi reagirono con umiltà e docilità. Molti, cedettero alla superbia, mettendo da subito in piedi una contestazione più o meno aperta contro il Magistero del Papa ed inaugurando quello che verrà indicato come il magistero parallelo dei teologi e dei vescovi.
D- Sulla famiglia, sulla procreazione e sull'utilizzo dei contraccettivi, Paolo VI scrisse e pubblicò l'Humanae Vitae. Può spiegare le motivazioni che spinsero il Papa a pubblicare l'Enciclica?
R- Tutti auspicavano un pronunciamento del Papa, ma poiché vi erano coloro che contestavano la dottrina costante della Chiesa sulla contraccezione, durante l'attesa, si disse che la legge era dubbia e come tale non era obbligante. Il silenzio del Papa finiva per facilitare questo giochino; ne era consapevole padre Ford e ne era ben consapevole lo stesso Papa che comprendeva chiaramente come il suo silenzio di fronte agli attacchi alla dottrina consentisse di considerare la stessa dottrina non più certa, ma probabile e quindi non obbligante, in ossequio alla norma che lex dubia non obligat. Fu così che Papa Paolo VI ruppe gli indugi con l'Humanae vitae precisando l'inscindibilità dei significati procreativo e unitivo dell'atto coniugale. Secondo Paolo VI, con le pillole contraccettive si manifesta una intenzione contraria alla vita. Inoltre si propone di escludere l'azione di Dio nella creazione della vita umana interferendo con le Sue leggi, e si nega la conservazione del senso di mutuo e vero amore dell'atto coniugale stesso.
D- Le reazioni all'Humanae Vitae furono controverse. Alcuni raccontano che con alcune Conferenze Episcopali si rischiò la rottura. Che può dirci in proposito?
R- Vi fu fedeltà ed infedeltà, esattamente come avviene oggi. In diversi dissero che il documento del Papa non era infallibile e come tale criticabile e quindi violabile. I vescovi italiani e quelli della conferenza episcopale americana sostennero il Papa, mentre i documenti dei vescovi di Belgio, Olanda, Austria, Germania, Canada erano contrari. Il cardinale Christoph Schönborn qualche hanno fa ha chiesto pubblicamente perdono per quanto fecero i suoi confratelli nell'episcopato austriaco. Di recente il vescovo di Anversa Johan Bonny ha raccontato che Papa Paolo VI ricevette il vescovo di Namur André-Marie Charue a cui espresse nei modi più netti la propria insoddisfazione per la dichiarazione dei vescovi belgi. Charue rispose al Papa che avrebbe firmato di nuovo quella dichiarazione e poi, davanti al Papa, pianse.
D- Al di là delle critiche alcuni sostengono che l'Humane Vitae fu una Enciclica profetica e che Montini fu coraggioso e saggio. Lei cosa ne pensa?
R- L'enciclica fu fedele, drammatica, coraggiosa, profetica, semplice, di carattere dottrinale e pastorale. La cancellazione della procreazione nell'atto coniugale aveva come obiettivo quello di ridurre il sesso ad una mera attività banalizzante, ad un gioco irresponsabile. Secondo il cardinale Carlo Caffarra l'espulsione e banalizzazione della sessualità nei casi seri della vita, "è una ideologica negazione della realtà dell'essere umano che nella sessualità ha una privilegiata estensione esteriore della propria interiorità". Come aveva intuito il filosofo marxista Max Horkheimer, la contraccezione ha privato la sessualità del peso esistenziale suo proprio. Le conseguenze di riduzione e indebolimento della moralità le aveva già annunciate Papa Paolo VI. Se il sesso è un gioco, perché impegnarsi tutta la vita con un solo compagno di giochi? Perché limitarsi con il giogo matrimoniale? Perché non divorziare se si trova un nuovo compagno che ci fa divertire di più? Gli effetti della diffusa contraccezione non hanno impedito le gravidanze giovanili, ed hanno indebolito i legami matrimoniali. Il sesso si è ridotto sempre più a merce di scambio per fini egoistici. Inoltre la mentalità contraccettiva ha preparato il terreno alla mentalità abortiva. San Giovanni Paolo II ha scritto nell'Evangelium vitae che contraccezione e aborto sono il frutto di una medesima pianta. Abbiamo molte prove di questo; in Francia soltanto il 3,1% delle donne sessualmente attive in età fertile non usa la contraccezione, si vendono un milione e duecentomila pillole del giorno dopo, ma la cifra degli aborti nel 2013 è impressionante: 216.854. Negli Stati Uniti le donne del National Survey of Family Growth che nel corso della vita hanno usato la contraccezione riportano una percentuale di aborti doppia rispetto a quante non hanno mai usato contraccettivi. Se nel 1968 si poteva essere miopi e confusi per non vedere quanto male avrebbe fatto la contraccezione, oggi, a distanza di ben 46 anni dall'enciclica, i cattivi risultati sono ben chiari. Quante persone che oggi conosciamo non sarebbero mai nate se la Chiesa avesse ceduto alla contraccezione? E quanti sacerdoti, religiose e religiosi in meno ci sarebbero? E poi, se la nascita di bambini e delle bambine è un bene, perché una pillola che ne impedisce la nascita e che interferisce nei processi naturali delle donne dovrebbe essere un progresso?
D- Ha un ricordo personale su Paolo VI? Cosa pensa del fatto che verrà beatificato?
R- Dei 15 anni di pontificato per ragioni anagrafiche ho ricordi soltanto della seconda metà. Ricordo mia mamma rattristata per gli attacchi che venivano rivolti alla persona del Papa in quegli anni in cui gli animi erano esagitati per i fumi del '68. Paolo VI è stato il Papa della mia infanzia, quello che vedevo sul teleschermo mentre in ginocchio ricevevo la benedizione urbi et orbi nei giorni di Natale e Pasqua e che seguivo durante la via crucis del venerdì santo. È il Papa che ho riscoperto da adulto come uomo sofferente, in silenzio, tradito e abbandonato dagli amici di un tempo. Il Papa che dalla Domenica delle Palme dell'inizio del pontificato, quando godeva di un consenso che ricorda molto da vicino quello odierno di Papa Francesco, rimanendo fedele e difendendo la fede, ha subito quasi senza rispondere il martirio bianco della contestazione. Tutti noi dell'associazione "Vita è" abbiamo accolto con grande gioia la notizia che Papa Paolo VI sarebbe stato proclamato beato il prossimo 19 ottobre.

Fonte: Zenit.org, 25/09/2014

5 - PERCHE' QUELLA DELL'ETEROLOGA E' UN'ILLUSIONE COSTOSA
Angelo Francesco Filardo, presidente della Federazione Regionale dei Centri di Aiuto alla Vita e del Movimento per la Vita dell'Umbria, solleva obiezioni circa l'efficacia e la sostenibilità economica della pratica
Fonte Zenit, 19/09/2014

A fronte della delibera della Giunta Regionale Umbra, che ha dato il via libera alla fecondazione in vitro eterologa, il presidente regionale del Movimento per la Vita, Angelo Francesco Filardo, ha sollevato dubbi sull'efficacia della tecnica di fecondazione artificiale (solo il 15% riesce, il 90% degli embrioni prodotti muore) e ha chiesto: "Perché sprecare il denaro pubblico per tanto insuccesso?".
Secondo Filardo "è vero che oggi la medicina non è in grado di dare risposte positive alla sterilità ed infertilità di coppia, ma non è sicuramente la fecondazione artificiale omologa e/o eterologa la vera risposta a questa pur dolorosa patologia!".
Il presidente regionale del Mpv ha spiegato che le tecniche di fecondazione artificiale in vitro non possono essere considerate terapie della sterilità ed infertilità di coppia, perché non sono in grado di rendere fertile la coppia sterile curando la patologia che ne è la causa, e neanche possono essere considerate alla stregua di protesi perché contrariamente alle protesi non restituiscono la funzione alterata, cioè la capacità procreativa; sono solamente tecniche alternative di produzione umana, conosciute in zootecnia già alla fine del settecento, che oggi si ritiene una conquista civile applicare anche all'uomo.
Filardo ricorda che solo il 14,92% delle coppie trattate riesce ad avere uno o più figli in braccio e che il 90,68% degli embrioni trasferiti in utero, cioè 95.506 bambini sono stati sacrificati per far nascere nel 2012 i loro 9.818 fratellini, lamentando il fatto che gli embrioni, la cui dignità umana non può essere messa in dubbio, rischiano di essere utilizzati come oggetti che si possono produrre a piacimento e se non sono graditi rifiutati, eliminati con l'interruzione volontaria di gravidanza o scartati in laboratorio.
Per Filardo la decisione contrasta con la giustizia sociale perché significa utilizzare denaro pubblico per ciò che non è terapia mentre anche i meno abbienti sono costretti a pagare, per esempio, il paracetamolo, un farmaco usato per il mal di testa, che ha un'accertata e documentata efficacia terapeutica, ed i cittadini umbri – in particolare quelli più disagiati – sono costretti a lunghe attese di mesi e talora più di un anno per esami diagnostici importanti (tac, rm, mammografia, doppler venosi ed arteriosi, ecografie) o per visite specialistiche.

Fonte: Zenit, 19/09/2014

6 - IL PAGAMENTO DELLE SPESE DELL'ETEROLOGA: IL BUON AMMINISTRATORE DEVE RESTARE LUCIDO DAVANTI AGLI SLOGAN
Anche l'Espresso scrive che fa bene Maroni a negare i fondi pubblici
di Luigi Santambrogio - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 03/10/2014

Se le anche le Coop rosse, a corto di clienti e in deficit di cassa, fanno l'amarcord delle belle famiglie di una volta (tanti figli uguale un carrello pieno di merci e offerte speciali) beh, nessuna sorpresa se pure l'Espresso, settimanale della sinistra patinana e schiccosa, abbandona i rituali steccati per saltare sull'erba del vicino. Quella dove pascola il centrodestra guidato dal governatore della Regione Lombardia, il leghista Roberto Maroni. Nominato dalla rivista come il migliore e il più accorto dei presidenti regionali, perché ha scelto di non «fornire gratuitamente le cure mediche» alle coppie in cerca di provette per il loro figlio dei desideri.
Parole sante, da incorniciare e spedire ai governatori, queste di Daniela Minerva, giornalista, scrittrice, responsabile delle pagine di Medicina e Salute dell'Espresso e grande esperta di Sanità italiana. Stiamo parlando di fecondazione eterologa e di quel pasticcio brutto cucinato dai governatori regionali e servito gratis ad aspiranti padri e madri per scopi di propaganda e demagogia spicciola. Eterologa gratis per tutti, avevano detto, ma non è affatto così: anche stavolta la realtà smentisce la fantasia della sinistra al potere. Mancano i soldi per finanziare l'estensione gratuita e illimitata, ma scarseggiano pure i donatori di gameti che invece, a sentire i sottoscrittori del patto scellerato interregionale, parevano in sopranumero, come gli embrioni congelati. Andarli a comprare all'estero? Brutta idea, dato che mancano pure le norme per garantire sicurezza e tracciabilità, per non parlare dei costi e della "qualità" del materiale da importare. Solo una legge nazionale, a questo punto, potrebbe rimediare all'incoscienza, politica e sanitaria, di chi sbandierava la presunta autosufficienza delle Regioni a fare da sé, in una sorta di federalismo fiscale ed etico.
Contraddizione solo apparente: i presidenti di Regione che un mese fa pattuirono direttive comuni, già sapevano che non avrebbero mai funzionato e ora si trovano a reclamare (una legge) ciò che prima avevano giudicato inutile, se non pretestuoso per allungare i tempi e boicottare un presunto diritto alla maternità, sempre e comunque. E anche sui costi dell'eterologa, che ogni singola Regione ha stabilito in una sorta di gara al ribasso, sapevano di stare recitando solo una fiction. Dunque, ha ragione Daniela Minerva che sull'Espresso scrive: «La fecondazione eterologa costa cara perché prevede tutta una parafernalia tecnica, dalle banche dei gameti che vanno conservati come si deve alla pratica stessa di quella che un tempo si chiamava inseminazione. Prevede molto personale di alto livello. E prevede farmaci, farmaci e ancora farmaci: tutti costosi». Da qui la domanda: come può fare un sistema sanitario già stressato (perché il paese invecchia e le terapie sono sempre più efficaci ma anche più care) e costretto a raschiare il barile a sostenere un altro impossibile peso? Quando le Regioni non sono nemmeno in grado di garantire non solo le cure salvavita, ma anche quelle relative a una seria tutela della salute della madre e del nascituro? La risposta della Minerva è semplice e lapidaria: accollarsi le spese dell'eterologa ha senso se fossimo solo nel «regno di Bengodi, perché mamme e papà in provetta possono essere felici. E la felicità è una gran bella cosa, che addirittura gli americani mettono tra i diritti da perseguire».
Ma l'America è lontana, e in Italia ci sono circa tre milioni e mezzo di ragazzi che lavorano con contratti a tempo determinato che non prevedono congedi retribuiti di maternità né di paternità. Sono tutti ragazzi che non possono decidere serenamente di fare figli, se lo desiderano. E dunque, se la coperta è corta,chiede la Minerva a politici e amministratori, da parte volete tirarla? Detto in altro modo: chi ha più diritti, quelli che non possono avere bambini perché sono sterili o chi non li vuole perché poi non sa come mantenerli? La giornalista dell'Espresso corre decisamente in direzione contraria: i soldi vanno dati a questi ultimi e per motivi che suonano decisamente scandalosi per quella sinistra che si sta riciclando sui diritti arcobaleno. La sterilità, dice Minerva, non è una malattia, ma "una condizione infelice", come lo sono la depressione, la vedovanza o l'impossibilità a trovare un lavoro. Sarebbe bello che ci fossero medicinali in grado di guarire tutti questi dolori, ma non è così. Però la Costituzione obbliga lo Stato a tutelare la salute dei cittadini e «se per far contenta una coppia sfortunata devo tagliare i presidi salvavita, allora non sto rispettando la Costituzione». Conclusione: «Dunque, è con la morte nel cuore che devo dar ragione a Maroni. Dopo vent'anni di critica agguerrita alla Sanità lombarda, questa volta al Pirellone hanno fatto la scelta gusta». Beh, meglio tardi che mai.
Niente da aggiungere a questo luminoso esempio di laicità libera dai paraocchi ideologici, che dovrebbe far ripensare quei politici che hanno tentato di spacciare come oscurantista e confessionale la scelta della Regione Lombardia. A conferma che non occorre essere di centrodestra per capire che due più fa quattro e che il marketing di partito non può imporsi a dispetto della realtà. Ma non è finita qui la lezione della Minerva anti-eterologa: con le loro direttive, le Regioni stanno aprendo la strada alla selezione eugenetica. «Stupisce la pochezza bioetica di certi assessori», scrive nel suo blog, «ma stupisce anche che ammettano candidamente di fottersene dell'etica per far contente le coppie che vogliono il bimbo come dicono loro». Il riferimento è all'assessore della Sanità della Toscana, che aveva dichiarato di voler l'eterologa gratuita e su misura per far, appunto, contente le coppie italiane. «Glielo ripetiamo», scrive Minerva, «l'eugenetica è l'atto stesso di scegliere, di decidere a tavolino come verrà fuori un essere vivente». Leggete, compagni, e riflettete su quello che state combinando: è l'Espresso che ve lo dice.

Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 03/10/2014

7 - IPOCRISIA SUL SUICIDIO: SE E' UN ATTO DI LIBERTA' PERCHE' VA PREVENUTO?

Fonte UCCR online, 03/10/2014

Il 4/09 scorso il quotidiano "Repubblica" ha pubblicato un articolo sull'allarme dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) verso l'aumento del numero di suicidi nel mondo.
Secondo i dati più recenti, almeno 800mila persone si tolgono la vita ogni anno, un suicidio ogni 40 secondi, la seconda principale causa di morte nella fascia di età 15-29 anni. Lo studio è stato realizzato in vista della Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio, svoltasi il 10 e 11 settembre. L'OMS ha fatto dunque appello ai singoli Paesi perché elaborino piani di azione coordinati, poiché «la prevenzione del suicidio è un imperativo». Secondo i ricercatori, queste tragedie sarebbero "prevenibili" grazie a ricerche finalizzate ad «accrescere la presa di coscienza sul fenomeno e chiarire la posta in gioco».
Dall'articolo si rileva che sono sei i paesi europei che rientrano tra i primi 20 in assoluti più toccati dal fenomeno, con tassi di suicidio che vanno dal 35,5 ogni 100 mila della Bielorussia al 14,2 del Belgio. Molto più basse le cifre nei paesi a tradizione cattolica come l'Italia (4,7) e la Spagna (1). Quest'ultimo dato conferma, come abbiamo notato più volte, il fatto che il suicidio è frutto diretto di una solitudine esistenziale, di una noia del vivere, di una mancanza del senso delle cose, caratteristica comune delle società più secolarizzate.
Il fattore più curioso è però l'ipocrisia e la contraddizione delle nostre società e dei nostri quotidiani che, da un lato sono allarmati per l'aumento e per i numeri del suicidio, e dall'altro spingono affinché esso venga concepito come diritto. Ma se non si possono limitare i diritti perché si potrebbe prevenirli? Da una parte Umberto Veronesi consigli chi non ha più voglia di vivere di «procurarsi una corda o di aprire una finestra: non c'è altra soluzione legittima o accettabile» e dall'altra si creano giornate mondiali per la prevenzione del suicidio.
Nella civiltà del benessere, della laicità, del raggiungimento delle libertà individuali, della moda dei diritti, della dittatura del desiderio…il suicidio diventa uno dei maggiori problemi di salute pubblica. Allora si corre alle strategie di prevenzione ma contemporaneamente si approva pubblicamente ed eticamente l'eutanasia per chi non ha più voglia di vivere e si celebrano gli aspiranti suicidi come coraggiosi paladini della libertà. Schizofrenia?

Fonte: UCCR online, 03/10/2014

8 - IL CICAP DICE CHE IL MIRACOLO DI SAN GENNARO E' UN FALSO, MA NESSUNO L'HA ANCORA DIMSTRATO, ANZI!
La vera scienza non dovrebbe essere ideologizzata, ma affermare solo teorie provate
Fonte UCCR online, 03/10/2014

Quello della liquefazione del sangue di San Gennaro non è mai stato considerato "miracolo" da parte della Chiesa cattolica, qualcuno ha parlato piuttosto di "prodigio". In uno specifico dossier abbiamo descritto le diverse analisi scientifiche verso tale fenomeno.
Recentemente il prodigio si è verificato nuovamente e su "Blastingnews.com" è stato pubblicato un articolo in cui è stata sintetizzata la vicenda storica. Si spiega, erratamente, che il Cicap (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze), guidato dal chimico Luigi Garlaschelli, noto in particolare per la realizzazione della Seconda Sindone (rivelatasi in realtà una conferma dell'impossibilità di replicare l'immagine sindonica), avrebbe elaborato nel 1991 una prova scientifica su come sia possibile ottenere uno scioglimento simile a quello del miracolo di San Gennaro, affermando che nelle ampolle vi sarebbe una sostanza tissotropica e non sangue umano.
Peccato che l'articolo non parli della figuraccia che fecero i responsabili del Cicap quando, durante la presentazione delle loro conclusioni sul prodigio, il prof. Giuseppe Geraci, docente di Biologia molecolare e studioso di fama internazionale, intervenne pubblicamente smontando una ad una le loro tesi e, sopratutto, confutando l'ipotesi della tissotropia. Tanto che lo stesso Garlaschelli ha dovuto riconoscere i limiti del suo studio.
Nel febbraio 2010 proprio il prof. Geraci, assieme ai suoi colleghi del dipartimento di Biologia Molecolare dell'Universita' Federico II di Napoli, hanno dimostrato che nell'ampolla contenuta nel Duomo di Napoli vi è certamente sangue umano (grazie allo spettro dell'emoglobina). Lo ha ben spiegato anche in questo video. «Quello che non sappiamo», ha affermato, «è in base a quali circostanze il sangue dell'ampolla di San Gennaro assa da solido a liquido e viceversa». Il prof. Guido Trombetti, accademico di prestigio internazionale, titolare del corso di Analisi Matematica I e II per il corso di laurea in Fisica, ha confermato il lavoro del prof. Geraci: «nella teca custodita in cattedrale vi è certamente sangue umano. Perché il 19 settembre di ogni anno, agitando la teca, il sangue ivi racchiuso possa sciogliersi nessuno sa dirlo. Neanche gli esperimenti di Geraci».
Questo è quello che bisogna dire quando si vuole parlare dell'approccio scientifico al fenomeno della liquefazione del sangue di San Gennaro. Il Cicap, invece, non c'entra nulla dato che, ancora una volta, ha fallito i suoi faziosi tentativi. Nel 2008 il cardinale Crescenzio Sepe ha espresso nuovamente il desiderio di porre il prodigio del Santo all'attenzione di esperti internazionali, in modo da far luce su una questione che da sempre ha suscitato curiosità, fede e polemiche.

Fonte: UCCR online, 03/10/2014

9 - DUE ''MAMME'' LESBICHE PRETENDONO CHE IL LORO BAMBINO DI 6 ANNI SIA TRATTATO COME UNA BAMBINA
In quella scuola cattolica (!) il preside ha informato gli insegnanti che chi tratterà il bambino come un maschio sarà punito
di Benedetta Frigerio - Fonte: Tempi, 26/09/2014
Fonte: Tempi, 26/09/2014

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